giovedì 20 dicembre 2012

Ciò che Android dovrebbe (davvero) migliorare...

Mi sono  imbattuto nel corso della mia breve esistenza di fronte a diversi dispositivi mobili e una buona parte di essi sono stati (e sono) Android. In tutta questa esperienza ho potuto capire dove Google sbaglia col suo sistema operativo mobile.  Andiamo per punti.


1) La qualità dello store. Rispetto al suo diretto concorrente Appstore,  la qualità del Play Store è decisamente più bassa: le grafiche dei diversi programmi mandano sempre in confusione l'utente e ci sono un sacco di applicazioni farlocche affiancate a quelle di buona fattura. Quelle davvero decenti tra le altre cose sono a pagamento. inoltre sono davvero poche le applicazioni che supportano il layout dei tablet da 10 pollici.
Questo mancato controllo  qualitativo da parte di Google ha visto anche l'approdo di software malevoli dentro il Play Store.

2) Google fa impazzire gli sviluppatori.  Si sa bene che se non usciva l'iPhone non ci sarebbe nemmeno stato Android, o almeno come lo conosciamo noi oggi. Ma Apple, quando ha creato il suo telefono, aveva un piano ben preciso e deciso in precedenza per almeno i futuri 3 anni dall'annuncio del primo iPhone: quindi aveva ben in mente come doveva essere l'ambiente di sviluppo per applicazioni mobili. Si utilizza uno strumento già conosciuto agli sviluppatori, Xcode, aggiornato e con supporto a nuove librerie per iOS, con un layout grafico già preimpostato che volendo si può totalmente stravolgere. L'ambiente è confortevole, intelligente e aiuta tanto lo sviluppatore a creare le sue opere. Abbiamo assistito a realizzazioni di app da parte di bambini!
Per Android la cosa è totalmente diversa. Bisogna scaricare Java e poi scaricare Eclipse. Poi scaricare tutte le librerie, creare un dispositivo virtuale per testare il nostro programma e poi litigare con Java. Si, Java. Quel linguaggio che dovrebbe andare dovunque ma non capisci mai se andrà ovunque, ma una cosa è certa: mangia un sacco di ram.

3) Apple ha un ecosistema decisamente migliore. Apple, nel corso degli anni, è riuscita a creare un ecosistema, seppur chiuso, migliore di Google. Google solamente negli ultimi tempi sta rispondendo a tono migliorando i propri servizi ed integrandoli tra loro, ma rimane abbastanza incasinato per quanto riguarda i prodotti "non Google": si prendano i vari Samsung, HTC e via dicendo che hanno suite proprie e di conseguenza servizi di sincronizzazione proprie...un bel casino! Su iOS questo non succede e risulta molto comodo avere tutto su Mac, iPhone e iPad senza problemi.

4) Android agevola la pirateria! (a danno degli sviluppatori). Questo è un tasto dolente: basta togliere la spunta nella voce "Consenti installazioni da fonti sconosciute" dalle impostazioni di Android (quindi niente root e niente di niente) per poter installare qualsiasi APK a nostro piacere, scaricata liberamente dal web. Molti così facendo scaricano e installano sui loro devices APK già crackata di programmi a pagamento degni di essere retribuiti e a perderci sono soprattutto gli sviluppatori. Su iOS questo problema è decisamente minore: bisogna innanzitutto che il proprio device sia jailbreakato (e non è una cosa semplice oggi giorno, soprattutto per gli ultimi devices Apple); che abbia Cydia installata; che abbia le repository di qualche sito che metta a disposizione un file che bypassi il controllo della firma digitale che Apple imprime nelle app quando vengono scaricate dall'AppStore; infine bisogna scaricare l'app crackata da qualche sito, inserirla su iTunes e sincronizzare il dispositivo. Un procedimento non alla portata di tutti insomma.

5) Manca una grafica unica. Mac OS X ricorda iOS, iOS ricorda Mac OS X. Un utente Apple passa dal suo iPhone al suo iMac e si sentirà sempre a casa sua perché la grafica, pur differenziandosi, segue una certa logica e precisione. Stessa cosa se si collega al sito di iCloud. Cosa assente su Android fino a Jelly Bean. Con Jelly Bean Google ha (finalmente) capito che bisogna raggruppare servizi e sistema in un'unica grande interfaccia lineare: così per Android è stata adottata l'interfaccia Holo e tutti i servizi Google (Documents, Calendars, Youtube e via dicendo) hanno una nuova UI simile tra loro ma differente e funzionale. Speriamo in un ulteriore miglioramento in futuro!

6) Troppi dispositivi non gestiti da Google, ma da terzi. Google dovrebbe ben interessarsi alla diffusione del suo sistema e tentare di soddisfare l'utente finale così da rimanergli fedele per molto tempo. Così non è se non per gli utenti Nexus. Chi ha un dispositivo non Nexus dovrà aspettare l'aggiornamento da produttore del telefono. Pensiamo ad LG che non aggiorna da mesi il suo Dual e solo per questo mese (forse) sarà disponibile Android Ice Cream Sandwich!! Incredibile!
Apple ha ovviamente i suoi dispositivi e li aggiorna con costanza e affidabilità ma in questo caso il confronto lo voglio fare con Microsoft. Microsoft con Windows Phone 7 aveva commesso lo stesso errore: erano i produttori, tramite Zune, a decidere quando aggiornare il proprio dispositivo. Rendendosi conto che ciò portava malumore tra i clienti (e vedendo anche il caso Android) ha deciso che con Windows Phone 8 sarà direttamente lei a decidere quando aggiornare tutti i dispositivi che montano Windows Phone 8. Non più dipendenza dal produttore, ma da chi concede la licenza. Se vi può sembrare strano, pensate ai PC: gli aggiornamenti a Windows non ve li invia mica Acer, Sony o Samsung ma direttamente Microsoft.

Questa vuole essere una critica costruttiva su Android che è un ottimo sistema e che sta crescendo piuttosto bene. In un futuro potrebbe davvero essere il sistema predominante non per diffusione, ma per qualità.
Anche le altre piattaforme citate, come iOS e Windows Phone, hanno i loro difetti ma questo confronto è dovuto per capire dove Android non è eccellente.
In seguito potrei fare una critica simile anche per gli altri sistemi, chissà :).

Stay Tuned
Il vostro Pikappa


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